Le persone di successo di tutte le epoche hanno sempre gestito se stesse. In larga misura, il loro successo dipende anche da questo. Il fatto è che ora, in questa particolare epoca - dobbiamo imparare tutti, a gestire noi stessi.
Managing One Self, di Peter F. Drucker (Amazon:
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Ciao, io sono
Priel Korenfeld e questo è Sherpa – brevi lezioni per aprire la mente e ispirare azioni
Come fai a gestire te stesso? Come fai a posizionarti in modo da dare il massimo contributo?
Basta rispondere a 5 domande:
1. Quali sono i tuoi punti di forza?
Credi che per essere una star bisogna lavorare sui propri punti deboli, per essere una persona più completa? Pensaci.
Può sembrare contro-intuitivo, però la scelta migliore che puoi fare è focalizzarti invece sui tuoi punti forti.
Puoi davvero performare soltanto a partire dai punti di forza. Per scoprirli non puoi basarti soltanto sulla tua opinione di te stesso. Devi analizzare i feedback che ricevi, i risultati che raggiungi e le sensazioni che lasci.
Sapere in cosa sei forte ti permetterà di:
· Concentrarti maggiormente su quelle cose
· Svilupparle ancora, con l'esercizio e lo studio
· E posizionarti laddove i tuoi punti di forza sono più utili
Ci vuole molta energia per passare da scarso a mediocre. Concentrati invece a sviluppare le tue area di competenza in aree di eccellenza.
2. Come performi?
Ognuno di noi performa a modo suo. È una questione di personalità. Che venga dal DNA oppure dall'educazione che hai avuto – poco importa. Quando cominci a lavorare questa cosa è già stabilita. Anche in questo caso, non cercare di cambiarti – metti a frutto quello che sei.
Per scoprire come performi, devi esaminare come porti a conclusione le cose, per esempio:
· Preferisci leggere la parola scritta o ascoltare una voce, guardare un video?
· Quando studi, come lo fai? Devi prendere nota? Vuoi discutere il materiale a voce?
· Lavori meglio in solitudine, o con altri?
· In che tipo di realzione lavori meglio? Come collega? Come capo? Come dipendente?
· Come sei sotto stress?
· Lavori meglio in organizzazioni grandi o piccole?
· Preferisci prendere le decisioni oppure consigliare?
Questa specie di auto-consapevolezza di per sé non basta. Molte persone si conoscono, il trucco è usare questa conoscenza per agire.
3. Quali sono i tuoi valori?
Non è una questione di etica. Tutti hanno la loro etica. Tutti vogliono guardarsi allo specchio e vedere una persona coerente. Ma coerente con cosa? Con i propri valori. E sono questi valori ad essere diversi da una persona all'altra, e da un'organizzazione all'altra.
Un'azienda può puntare a reclutare sempre nuove persone, oppure far crescere le proprie. Può decidere di scommettere su grandi salti di innovazione o lavorare per piccoli miglioramenti. Può lavorare per il breve termine o il lungo termine. Non c'è necessariamente un modo migliore, è una questione di visione, di valori.
Capire quali sono i tuoi valori potrebbe essere ancora più determinante dei tuoi punti di forza e di come performi.
Anche se sei forte a fare il tuo lavoro, lavorare in un'organizzazione con un sistema di valori per te inaccettabile o incompatibile sarà motivo di scarsa performance e di grande frustrazione.
Se devi scegliere tra i tuoi punti di forza e i tuoi valori, scegli sempre i valori.
4. Dove appartieni?
Mettendo insieme i tuoi punti di forza, come performi e i tuoi valori, potrai capire in quali ambienti lavorativi potrai vivere meglio. Perlomeno, ad un certo punto ti renderai conto dove non appartieni e dove non dovresti lavorare. Ti permetterà di fare delle scelte consapevoli per la tua carriera.
A volte sceglierai di non prendere un lavoro o un progetto. A volte sarà quello perfetto per te. A volte dirai: "sì, lo faccio, ma ecco come deve essere strutturato, come devono essere le relazioni, ed ecco i risultati che intendo raggiungere in queste tempistiche, perché io sono fatto così".
Una volta le organizzazioni avevano una vita più lunga delle persone, e la maggioranza delle persone rimaneva al proprio posto. Sono cambiati i tempi. Ora le persone vivono più a lungo della maggioranza delle organizzazioni, e hanno carriere molto più mobilitate. La carriere di successo poi, non sono pianificate. Si sviluppano quando siamo pronti a cogliere le opportunità.
5. Quale dovrebbe essere il tuo contributo?
A te non interessa fare soltanto quel che ti viene richiesto. Non ti interessa soltanto eseguire. Tu cerchi di fare la cosa tua. Cerchi di fare la differenza. Cerchi di dare un contributo.
Chiediti allora queste tre cose:
· Cosa richiede la situazione? A prescindere da te, di cosa c'è bisogno?
· Dati i tuoi punti di forza, come performi e i tuoi valori, dove potresti contribuire di più?
· Infine – quali risultati devono essere raggiunti per fare la differenza? I risultati devono essere sfidanti ma raggiungibili, rilevanti e misurabili.
Ma dopo tutto questo parlare di te, ricordati: è molto raro che lavoriamo da soli e raggiungiamo risultati da soli. Per fare il salto di qualità, devi collaborare. Devi prendere la responsabilità sulle relazioni con gli altri. Una delle cose difficile da riconoscere, e che gli altri sono unici quanto te – hanno i loro punti di forza, le loro maniere per concludere le cose, e i loro valori. Una prima cosa che puoi fare quindi, e parlarne con loro. Racconta di te e come lavori al meglio, spiega le tue scelte e descrivi i risultati che intendi raggiungere, chiedi loro di cosa hanno bisogno per performare – vedrai che si lavora meglio, quando a gestirci siamo noi.